Lettera di auguri ai Volontari di protezione civile

La lettera di auguri inviata da Volmer Bonini Presidente del Comitato Regionale di Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile rivolta ai Volontarie e alla Volontarie delle Regione Emilia Romagna.

Carissimi Volontari,

è tempo di tirare le somme dell’impegno di questo 2016 che si sta concludendo.

Tante sono state le difficoltà che abbiamo fronteggiato in questi mesi: a partire dall’ultima emergenza che siamo stati chiamati a gestire, ovvero il sisma in centro Italia, dove il nostro impegno in termini di risorse umane, donne e uomini coinvolti con continuità, impegno e motivazione, mezzi e organizzazione è stato, per utilizzare un eufemismo, notevole.

Non è scontato affermare e ribadire ancora una volta quanto il vostro contributo sia stato oltremodo preziosissimo nel portare assistenza e conforto alle popolazioni coinvolte in questa catastrofe, sempre consapevoli che la solidarietà è l’unico investimento che non perde mai di valore.

Grazie alle nostre strutture, che garantiscono l’attività di un volontariato qualificato, organizzato e quindi in grado di fornire un’assistenza di elevatissima qualità sempre e comunque, abbiamo potuto fornire l’assistenza nei Comuni di Montegallo, Caldarola e San Severino.

Ciò non toglie che, oltre a questa grave tragedia, siamo riusciti a portare avanti l’attività ordinaria che ci contraddistingue anche in tempo di pace: non sono infatti venute a meno le tante attività svolte nel nostro territorio: le emergenze locali, il monitoraggio, attività di formazione, addestramento, campagna AIB, campagne di sensibilizzazione della Cultura di protezione civile, in particolare la campagna “Io non rischio”, ecc…

Desidero quindi innanzitutto ringraziare tutti voi, per l’impegno, la pazienza e dedizione che avete messo nell’affrontare tutte le difficoltà che si incontrano nelle situazioni di emergenza, unitamente alla grande qualità e al grande cuore con il quale avete saputo gestire, più in generale, tutte le sfide di questo impegnativo anno.

Nel 2017 ci aspetta l’impegno riguardante gli Stati Generali del Volontariato e nelle tante iniziative che stiamo programmando.

Nel farvi i miei migliori auguri di buone festività voglio concludere con una frase che mi sta molto a cuore e che penso, credo non a torto, sia in fondo all’anima di ogni volontario: “Ciò che facciamo solo per noi stessi muore con noi. Ciò che facciamo per gli altri e per il mondo resta ed è immortale, il cittadino cha aiuta gli altri è la consolazione della patria”.

Bologna, 20/12/2016

Il presidente

Volmer Bonini

Foto: Coordinamento di Rimini

Un grazie a tutti i Volontari di Protezione Civile

La lettera inviata da Volmer Bonini Presidente del Comitato Regionale di Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile rivolta ai Volontarie e alla Volontarie delle Regione Emilia Romagna.

Sono stati più di 1000 i Volontari della Regione Emilia-Romagna che dal 24 Agosto al 15 Ottobre 2016 hanno prestato soccorso alla popolazione coinvolta nel sisma che ha colpito l’Italia centrale.

A poche ore dalla scossa sono state attivate alcune unità cinofile per la ricerca delle persone rimaste intrappolate sotto le macerie. Subito dopo è stata attivata la Colonna Mobile Regionale con i Volontari dei Coordinamenti e delle Associazioni Regionali per l’allestimento di due campi di assistenza alla popolazione nelle frazioni di Balzo ed Uscerno nel Comune di Montegallo, un paese marchigiano ai piedi del monte Vettore, in provincia di Ascoli Piceno.

Quando le attività sono entrate a regime i Volontari, con turnazioni settimanali composte da un contingente di un centinaio di unità, hanno garantito il mantenimento dei servizi di cucina per ospiti e soccorritori, servizi sanitari, servizi di sorveglianza, logistica, segreteria, telecomunicazioni, ecc… Ognuno con la sua competenza ha fornito un servizio essenziale per il completo e sicuro mantenimento dei campi. Volontari ingegneri e Volontari geometri hanno lavorato per garantire la sicurezza dei campi e delle Istituzioni collaborando con le Autorità locali per garantire la continuazione dei servizi ai cittadini. Per poter gestire ed organizzare le partenze, le turnazioni e gli spostamenti dei Volontari sono state altrettanto importanti le attività realizzate dai Presidenti e dai Volontari presso le segreterie delle Associazioni, dei Coordinamenti, nei magazzini e presso il Centro Operativo Regionale di Bologna. Ora che il campo è stato smontato saranno fondamentali i Volontari che si occuperanno del ripristino e sanificazione del materiale riportato nei magazzini.

Durante tutto questo breve ma intenso periodo, ognuno con la sua specializzazione, volontà ed esperienza ha portato il suo contributo per il buon funzionamento delle attività che si sono svolte quotidianamente all’interno dei campi e nelle sedi organizzative.

Non è facile trascorrere una settimana in un campo, lassù a Montegallo la notte in tenda fa freddo, spesso di giorno piove, ci si sveglia all’alba e ci si addormenta tardi, ma una settimana scorre veloce e quando è il momento di tornare a casa c’è quasi un pizzico di nostalgia nel lasciare i compagni di fatica, i volti riconoscenti della gente e i monti ormai imbiancati di neve.

Se tutto questo è stato possibile, lo dobbiamo alla buona capacità, nonostante le difficoltà, di aver lavorato tutti assieme. La collaborazione e la messa in condivisione delle specializzazioni di ogni singolo hanno fatto si che si sia realizzata una rete di soccorso dettagliata e specializzata. Abbiamo ancora tanto lavoro da fare, ora in tempo di pace sarà l’occasione per unire al meglio tutte le competenze e rafforzare la rete che in emergenza siamo stati in grado di creare.

Un grazie va quindi a tutti i Volontari che si sono impegnati con forza e pazienza, alle tante divise di colori diversi che hanno dimostrato, come sempre, unione nello spirito e nel desiderio di portare aiuto e soccorso a chi ha bisogno.

Bologna, 27 ottobre 2016

Il Presidente

Volmer Bonini

Non siamo volontariato spontaneo

Volmer Bonini, Presidente del Comitato per il Coordinamento del Volontariato di protezione civile della Regione Emilia-Romagna è intervenuto ieri 18 settembre 2016 nell’incontro che si è tenuto a Modena, dove il Sindaco di Montegallo (Ascoli Piceno) Sergio Fabiani, ha ringraziato la Regione Emilia-Romagna che con i volontari e i tecnici della protezione civile hanno garantito, nelle ore immediatamente successive al drammatico terremoto che ha colpito il centro Italia, l’allestimento dei campi per la prima emergenza e l’assistenza alla popolazione del suo Comune.

Bonini ha ricordato l’impegno tempestivo di oltre 200 volontari che dalle prime ore del mattino hanno portato soccorso al Comune di Montegallo, e che tutt’oggi continuano con un contingente settimanale di oltre 100 volontari a realizzare attività nei campi allestiti a Balzo ed Uscerno, frazioni del Comune di Montegallo, affinché siano garantiti tutti i servizi di assistenza alla popolazione colpita.

Bonini ha inoltre ricordato la grande richiesta e disponibilità che da subito il Volontariato ha offerto e continua ad offrire, sottolineando e ricordando che non si tratta di Volontariato spontaneo ma di Volontariato esperto, formato ed addestrato in tempo di pace a svolgere con competenza le attività richieste. 

3 LETTERE AL VOLONTARIATO

Tre lettere, per tre grandi temi di riflessione: mantenimento della Pace tra i popoli, migranti e strutture di accoglienza, femminicidio e mancato soccorso.

Tre lettere che il Presidente del Comitato Regionale di coordinamento del Volontariato di protezione civile della Regione Emilia-Romagna ha inviato a tutti i Volontari e a tutte le Volontarie di protezione civile.

La prima lettera è stata scritta dopo gli attentati del 13 Novembre a Parigi. La lettera vuol essere un invito per il mantenimento e il rafforzamento della Pace, e contro l’emarginazione dei cittadini stranieri che convivono pacificamente nei nostri territori.

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La seconda lettera  è stata scritta a Marzo 2016 per realizzare una campagna di sensibilizzazione per la disumana situazione che stanno affrontando i migranti alle frontiere europee.

Un filo spinato è calato sull’Europa, un muro alto, invalicabile impedisce di dare accoglienza e prestare soccorso ai tanti uomini, donne e bambini che scappano, la maggior parte di loro, dalla guerra. Sono persone in cerca di protezione internazionale, fuggono per migliorare la loro condizione di vita spesso privata di libertà e di sicurezza perché come diceva un noto poeta “Chi fa la fame in ogni guerra è sempre la povera gente”.

Molte associazioni internazionali stanno condannando la gestione di migliaia di uomini e donne lasciate al confine tra Grecia e Macedonia in condizioni disumane, senza poter aver accesso a servizi sanitari, senz’acqua e senza cibo. Ogni giorno tanti, troppi esseri umani continuano a morire nel Mediterraneo, un mare aperto, quasi chiuso sia a oriente che a occidente. Un olocausto quotidiano di vite spezzate, davanti alle quali non si può rimanere in silenzio. Davanti alla fotografia di Aylan il bambino morto sulla spiaggia, davanti alla fotografia del bambino passato da un uomo sotto al filo spinato al confine tra Serbia e Ungheria, davanti alla fotografia della nonna greca che allatta il bambino siriano, davanti a queste fotografie c’è un grande bisogno di umanità. 

Come volontari ci hanno insegnato ad andare incontro alle popolazioni colpite, non si tratta di un diritto e nemmeno di un dovere ma di un appello che viene dal cuore, la solidarietà umana ci spinge a prestare soccorso a chi è stato colpito da una sciagura, ed è nostro dovere far rispettare quei principi di fratellanza e accoglienza per far si che ci sia un incontro di civiltà nel pieno rispetto dei diritti umani. Come volontari ci hanno insegnato a far si che venga garantita un’assistenza immediata senza distinzione di razza, cultura o genere, affinché ci sia la salvaguardia della vita di ogni essere umano. Gli sgomberi di Calais impediscono l’assistenza di tanti che stanno facendo lo sciopero della fame, si cuciono le labbra o si arrampicano sui tetti pur di non essere mandati via.

Dai rapporti dell’UNHCR, l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, si può leggere che oltre alle tragiche notizie che riportano quotidianamente i giornali dietro alle colonne di persone ci sono le loro storie personali, storie di coraggio, di paura e di speranza. Le persone costrette ad abbandonare le loro case a causa di un terremoto non sono diverse dalle persone costrette a lasciare le loro case a causa dell’esplosione di una violenza armata, ognuno di loro porterà sempre con se la propria storia.

Le parole di un uomo che si è sempre occupato degli altri potranno aiutarci a riflettere: “Chiunque incontri è tuo fratello, figlio, figlia; non ci sono fratelli e sorelle di serie B, C e D. Su tutte le difficoltà riguardanti l’immigrazione, dico: diamo prima l’accoglienza e poi le difficoltà le affronteremo”. (DonAndrea Gallo)

Il Presidente

Volmer Bonini

La terza lettera, è stata scritta dopo l’uccisione di Sara Di Pietrantonio, per invitare tutti i Volontari e tutte le Volontarie e una riflessione sul terribile tema del femminicidio, del mancato soccorso e della prevenzione.

Sara di Pietrantonio, quante volte l’abbiamo uccisa?
L’ennesimo fatto di cronaca viene narrato dai giornalisti ancora come se fosse un’emergenza, un fatto improvviso che capita, nessuno presta soccorso, nessuno se ne era accorto prima, nessuno ci aveva mai pensato, eppure nel nostro paese di donne uccise ce ne sono tante e troppo spesso.

Sara è stata uccisa a 22 anni, bruciata viva da Vincenzo. Sara è stata uccisa ed è stato un altro essere umano a decidere per lei, a decidere che quel giorno la sua vita doveva finire, un uomo che pensava di possederla e di poter fare di lei quello che voleva, anche toglierle la vita.
Sara è stata uccisa perché nessuno si è fermato a soccorrerla, forse perché non ha capito la richiesta d’aiuto, forse perché ha avuto paura, forse perché non prestiamo mai troppa attenzione all’altro.
Sara è stata uccisa perché fare prevenzione è una strada ancora molto lunga da percorrere, quella prevenzione territoriale, ambientale, economica ma anche sociale. Insegnare ai nostri figli che non esiste superiorità di genere, razza, cultura o religione, educare i nostri figli a prestare soccorso al prossimo, anche se è uno sconosciuto, senza avere paura.
Il Volontariato di Protezione Civile si fonda sui valori della solidarietà e dell’aiuto verso il prossimo, insegna ai nostri volontari e alle nostre volontarie a prestare attenzione verso chi ha bisogno, senza nessuna distinzione, insegna a non aver paura davanti alle difficoltà, ed insegna quanto sia importante essere preparati ad aiutare e ad ascoltare il prossimo.

Un pensiero deve essere soprattutto per le nostre volontarie, che vediamo lavorare tutti i giorni, instancabilmente accanto ai nostri volontari, abbiamo fatto tutto per loro? Quante donne nella loro vita hanno paura a percorrere le strade delle nostre città da sole di notte, quante donne hanno paura quando uno sconosciuto bussa alla porta, quante donne hanno paura di subire violenza dal proprio compagno? Nessuno può possedere e decidere per un’altra persona, le donne sono esseri umani liberi e non devono essere la vittima di nessuno.
Sara forse l’abbiamo uccisa, una due, tre… mille volte“.

Giada Stefani – Volmer Bonini

Volontariato di protezione civile: incontro dei rappresentanti regionali

Si sono incontrati sabato scorso a Reggio Emilia, i referenti del Volontariato di Protezione civile delle Regioni Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Valle D’Aosta e Veneto. I presenti hanno proposto di creare un appuntamento costante per potersi confrontare su particolari tematiche legate al mondo del Volontariato, con particolare riguardo al problema del Volontariato non organizzato e spontaneo.

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